Ogni impresa, anche sana, deve adeguarsi alla legge che previene la crisi di impresa
Tutti gli obblighi in vigore per non farsi cogliere impreparati e per fare in modo che gli amministratori non siano responsabili per i debiti della società. Scopri di più.
Questa legge riguarda tutti gli imprenditori e pure quelli che oggi sono sani e hanno ZERO debiti.
Il punto è che in verità nessun imprenditore ha davvero ZERO debiti. Tutti hanno fornitori da pagare, Iva e tasse da pagare, F24 da pagare.
Perché si dice in giro che il futuro degli imprenditori è a rischio con la nuova legge sulla crisi di impresa?
Questa legge è nata per cancellare la parola fallimento, ma ha finito per aggiungere la parola allerta e cioè allarme.
Quindi sarebbe nata per dare una mano, un aiuto all'imprenditore che può trovarsi in difficoltà durante la gestione e che se riesce a intercettare in tempo i segnali dei problemi, sarebbe in grado di gestirli.
Quindi facendo i giusti passi:
si azzerano i rischi di chiusura per fallimento
soprattutto si azzera la responsabilità personale degli amministratori della S.R.L. col proprio patrimonio personale
A proposito! sapevi che d'ora in poi la regola che con la S.R.L. l'amministratore non risponde per i debiti della società con i propri beni personali vale soltanto a determinate condizioni?
COSA CAMBIA CON LA NUOVA LEGGE PER L'IMPRENDITORE?
La nuova legge obbliga ogni imprenditore, a partire dal 15 luglio 2022, a controllare i propri numeri aziendali in modo professionale e costante attraverso un insieme di strumenti.
E non basta più un semplice foglio di Excel come alcuni fanno.
In pratica, ogni imprenditore dal 15 luglio deve disporre di un vero e proprio cruscotto di controllo cioè un kit di diagnosi che gli permetta di capire con largo anticipo se nella sua impresa ci sono rischi di eccessivo indebitamento e quindi crisi aziendale.
QUALI SONO LE AZIONI PRATICHE DA COMPIERE PER ESSERE IN REGOLA?
1. Per le S.R.L. e altre società di capitali è obbligatorio nominare un revisore entro la data di approvazione del bilancio 2022 (30 aprile 2023) se in entrambi gli anni 2021 e 2022 è superato uno dei seguenti tre limiti:
a. attivo dello stato patrimoniale maggiore di 4 milioni di euro
b. ricavi delle vendite e delle prestazioni maggiori di 4 milioni di euro
c. n° dipendenti medi maggiore di 20 unità
2. l’azienda deve redigere una precisa procedura ai fini di istituire il cd. «adeguato assetto». La procedura si conclude con la produzione di un Documento.
Il Documento è quanto dimostra l’adeguatezza dell’assetto in funzione di organizzazione e rischi, aziendali sotto tutti i punti di vista richiesti dalla normativa:
ORGANIZZATIVO,
AMMINISTRATIVO,
CONTABILE,
PIANIFICAZIONE E CONTROLLO.
3. dopo la redazione del documento, l’Azienda deve eseguire un monitoraggio periodico (almeno trimestrale), seguendo le regole indicate nel documento stesso.
In altre parole, occorre produrre le informazioni che garantiscono il monitoraggio delle performance, sulla base delle regole stabilite nel documento come necessarie e sufficienti ad avere un adeguato assetto:
KPI,
CONSUNTIVO ECONOMICO/FINANZIARIO,
BUDGET ECONOMICO-FINANZIARIO,
FORECAST
4. per fare il monitoraggio serve quindi dotarsi di un software collegato con la contabilità ufficiale per monitorare e tenere sotto controllo la situazione economico-finanziaria dell'impresa e tutti gli indicatori evidenziati nella procedure sull'assetto organizzativo.
Esempio
Facciamo un semplice esempio. Ipotizziamo che per qualche ragione, l’imprenditore non riesca a pagare alcuni fornitori alle scadenze concordate oppure rimanga indietro con il pagamento di debiti verso l’erario. In entrambi i casi, se l’imprenditore ha un cruscotto di controllo, cioè la possibilità di avere sott’occhio nel proprio pc un previsionale ben fatto e completo di una serie di dati, probabilmente sarà in grado di comprendere in anticipo la situazione e così intervenire prima che il problema si manifesti.
Il cruscotto di controllo deve fornire una serie di KPI cioè degli indici numerici e percentuali che evidenziano lo stato di salute dell'impresa sia:
economici: cioè che riguardano costi e ricavi. Ad esempio: incidenza del costo del personale sul fatturato; margine aziendale (il cosiddetto EBITDA), ecc.
finanziari: relativi al cash flow, cioè i flussi in entrata e uscita mensili per prevenire crisi di liquidità e avere sempre i soldi per pagare puntualmente tutto e tutti.
patrimoniali: per avere sempre sott'occhio i debiti rispetto ai crediti e non trovarsi mai con il cosiddetto "buco di bilancio" o il "falso in bilancio" che sono penalmente puniti e spesso l'imprenditore non sa neppure di cosa si parla.
Naturalmente l'imprenditore fa già l'imprenditore, il manager, magari anche il contabile e a volte l'operaio e non può adesso da solo preoccuparsi pure di questo!!!
Allora deve individuare un esperto, un business partner che lo affianchi.
COSA SUCCEDE SE L'IMPRENDITORE NON SI ADEGUA ALLA NUOVA LEGGE E RESTA INDIETRO CON I PAGAMENTI DI FORNITORI E F24?
Intanto è probabile che non si renda bene conto del problema che ha perché non controlla i propri numeri. Se no avrebbe ad esempio già fatto un nuovo accordo con il fornitore oppure chiesto la dilazione all'Agenzia Entrate o all'Agenzia Riscossione.
Secondo la nuova legge quell’imprenditore verrà in ogni caso segnalato cioè denunciato dagli stessi creditori per il ritardo.
CHI POTREBBE FARE LA "SPIA" E SEGNALARE IL RITARDO?
Alcuni soggetti sono obbligati a fare la segnalazione:
- il REVISORE DELL'AZIENDA se nominato perché obbligatorio
- l'INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate e Agenzia Riscossione
Altri potrebbero farlo con i loro legali:
- i FORNITORI
QUANDO SCATTA LA SEGNALAZIONE?
Vediamo adesso quando scattano le SEGNALAZIONI costringendo l’amministratore o, se c'è, l'eventuale revisore nominato a attivarsi e intervenire subito:
stipendi mensili non pagati e scaduti da più di 30 giorni se di importo superiore alla metà del totale mensile degli stipendi;
fornitori scaduti da più di 90 giorni se di importo superiore a quello dei fornitori non scaduti;
esposizioni verso banche e altri intermediari finanziari che siano scadute da più di 60 giorni o che abbiano superato il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma se sono almeno il 5% del totale delle esposizioni;
debiti verso l’INPS non pagati da oltre 90 giorni e accertati a decorrere dal 1° gennaio 2022 di importo superiore:
al 30% di quelli dovuti nell'anno precedente e all'importo di euro 15.000, se si tratta di impresa con lavoratori subordinati e parasubordinati,
all'importo di euro 5.000, per le imprese senza lavoratori subordinati e parasubordinati,
debiti IVA verso l'Agenzia entrate scaduti e non versati, risultanti dalla comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche a partire dal 1° trimestre 2022 e superiori al 10% del volume d'affari dell'anno precedente purché almeno di euro 5.000. La segnalazione viene in ogni caso inviata se il debito è superiore a euro 20.000;
debiti verso l'Agenzia della Riscossione (Ex Equitalia) per carichi tributari affidati all'Agenzia a decorrere dal 1° luglio 2022 scaduti da oltre 90 giorni, superiori:
all'importo di euro 100.000, per le imprese individuali
all'importo di euro 200.000, per le società di persone (SNC e SAS)
all'importo di euro 500.000 per le altre società (SRL, CONSORZI, COOP)
Le segnalazioni da parte di INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate e Agenzia Riscossione saranno inviate per PEC all'amministratore e all'eventuale revisore entro 150 giorni dal termine di presentazione delle comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche e, quindi, entro i seguenti termini (salvo proroghe eventuali):
1° trimestre 2022: invio eventuale segnalazione entro il 30.07.2022
2° trimestre 2022: invio eventuale segnalazione entro il 15.11.2022
3° trimestre 2022: invio eventuale segnalazione entro il 29.01.2023
4° trimestre 2022: invio eventuale segnalazione entro il 29.04.2023
COSA DEVE FARE L'AMMINISTRATORE QUANDO GLI ARRIVA LA PEC CON UNA DI QUESTE SEGNALAZIONI?
Intanto dovrebbe preoccuparsi di fare due verifiche:
di avere il cruscotto di controllo
di pianificare subito la dilazione
ATTENZIONE: non è scritto da nessuna parte che dopo la segnalazione, chiedendo il rateizzo si esce da ogni rischio. Naturalmente aver gestito prontamente il ritardo sicuramente riduce i rischi di responsabilità personale dell'amministratore o del revisore in caso di problemi più gravi.
SUGGERIMENTO: fare in modo che restare sotto le soglie di segnalazione prima che questa arrivi, anche se 5.000 euro per un trimestre è davvero una soglia bassa e difficile da rispettare per chi si trovasse in difficoltà di cassa.
OPZIONE N. 1 - LA COMPOSIZIONE NEGOZIATA ASSISTITA
L’imprenditore che si rende conto che il ritardo segnalato non è una distrazione o un episodio raro, di fatto dovrebbe valutare se si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario tali da rendere molto probabile un inizio di crisi.
Può quindi chiedere alla propria Camera di commercio che venga nominato un esperto.
Prima di fare la richiesta conviene verificare direttamente se la procedura di risanamento dell’impresa risulta fattibile, sulla base del test pratico di autodiagnosi.
L’esperto cosa fa?
in pratica lavora per predispone un piano di rateizzo dei debiti aziendali compatibile con le entrate future previste;
facilita le trattative tra l’imprenditore, i creditori e gli eventuali altri soggetti interessati;
individua le soluzioni più idonee al superamento delle condizioni di squilibrio, anche attraverso la cessione dell’azienda o di un suo ramo;
opera con una procedura coperta da riservatezza
Di fatto questa strada può riguardare soltanto le imprese, che abbiano le potenzialità economiche e finanziarie per restare sul mercato.
In caso di accoglimento della procedura l'imprenditore avrebbe una serie di vantaggi:
non risponde dei debiti con il patrimonio personale
ottiene uno sconto sui debiti
ottiene una dilazione equa
si bloccano eventuali procedure esecutive
evita il fallimento
non finisce in Tribunale
dopo il risanamento l'imprenditore può ripartire e proseguire con successo nella propria attività
OPZIONE N. 2 - ISTANZA AL TRIBUNALE DI CONCORDATO PREVENTIVO O ACCORDO DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO O LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE
Se il risanamento con la composizione negoziata non fosse possibile si aprirebbero le porte del tribunale attraverso il concordato preventivo, l'accordo di ristrutturazione o la liquidazione giudiziale ovvero il fallimento.
In questo articolo non parleremo di questa possibilità perché il nostro focus è sulle azioni da compiere per non raggiungere mai quella situazione.
OPZIONE N. 3 - IGNORARE LE SEGNALAZIONI E CONTINUARE A OPERARE
Se l’imprenditore non si attiva in alcun modo e cioè non ha il cruscotto di controllo e quindi non può neppure proporsi per la composizione negoziata assistita e che non valuta neppure un concordato semplificato, insomma che tira avanti come nulla fosse mentre i debiti scadono e non sono pagati puntualmente, l'azienda verrebbe dichiarata in fallimento dal Tribunale con la grande differenza che l’imprenditore risponderebbe personalmente con tutti i suoi beni personali per i debiti nella sua società, anche se fosse un SRL, superando in questo modo la ben nota responsabilità limitata dei soci della SRL.
COME PREVENIRE LA CRISI D'IMPRESA
Chiariti i possibili scenari, ti consiglio di fare un’analisi preventiva della tua azienda, per capire se tu come imprenditore rischi qualcosa secondo la nuova legge.
Per evitare di trovarti impreparato o in ritardo ti proponiamo il nostro CRUSCOTTO DI CONTROLLO ovvero il nostro SOFTWARE DI EVOLUZIONE FISCALE direttamente collegato alla contabilità fiscale, che ti permetterà di avere il tuo cruscotto di controllo aziendale in modo semplice e chiaro. Ti aiuteremo a usarlo, spiegandoti come leggere i dati, come interpretarli, e come muoverti in base a questi.
Se quindi non vuoi ritrovarti in situazioni spiacevoli che possano mettere a rischio sia te che la tua ricchezza personale e famigliare prenota subito una
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